Quando ci apprestiamo a ristrutturare casa una delle scelte più importanti che ci si presentano è relativa alla corretta valutazione delle piastrelle del pavimento e del rivestimento di bagno e cucina.
Non si tratta soltanto di una scelta estetica, ma di una vera e propria scelta circa la qualità costruttiva della piastrella stessa.
LA CLASSIFICAZIONE
Le piastrelle sono classificate in base ai difetti dei materiali con cui sono realizzate.
PRIMA SCELTA: piastrella perfetta.
SECONDA E TERZA SCELTA: piastrella che presenta variazioni di colore o di forma.
Mio caldo consiglio è optare soltanto per piastrelle di prima scelta.
Oltre la terza scelta non sono neppure da prendere in considerazione.
I TIPI DI COTTURA
La bicottura: la piastrella viene cotta a circa 900 gradi, in due fasi: prima il supporto, poi lo smalto. Si tratta di un prodotto particolarmente brillante e decorativo, ma un po’ delicato: adatto soprattutto al rivestimento delle pareti.
La monocottura atomizzata: nella monocottura, supporto e smalto vengono cotti contemporaneamente a più di 1.000 gradi: ne risulta un prodotto particolarmente resistente alle abrasioni e al calpestio, quindi molto adatto per la pavimentazione. Le caratteristiche tecniche della monocottura atomizzata la rendono ovviamente adatta anche come rivestimento.
LA DESTINAZIONE D'USO
Prima di scegliere le tue piastrelle leggi sulla confezione la porosità che ne determina la destinazione d’uso.
Gruppo B1a - Gres porcellanato: viene utilizzato sia da interno che da esterno, o talvolta come rivestimento a parete.
Gruppo B1b - Monocottura ingeliva: viene utilizzata per interni e raramente per esterni.
Gruppo B2a - Monocottura non ingeliva: solo per interni.
Gruppo B2b e B3 - Bicotture: uso prevalentemente come rivestimento a parete.
LA CLASSE DI RESISTENZA
Un altro dato interessante da controllare sulla confezione riguarda la classe di resistenza che indica l’usura dovuta al calpestio, attività di pulizia, etc. La classe di resistenza è indicata con il valore PEI che va da un minimo di 0 ad un massimo di 5. Per le abitazioni si consiglia l’utilizzo di un valore pari a PEI 3 o PEI 4, mentre per le destinazioni commerciali PEI 4 o PEI 5.
LA RESISTENZA ALLO SCIVOLAMENTO
Un altro parametro che ci aiuta nella scelta è la resistenza allo scivolamento, utile per la sicurezza delle persone. La resistenza allo scivolamento è indicata con il valore “R” che va da un minimo di 9 ad un massimo di 13. Con un valore pari ad R9 si indicano le piastrelle da interno, R10 o R11 per utilizzo esterno.
LE DIFFERENTI SUPERFICI
Esistono le seguenti differenze di superficie nelle piastrelle: - naturale: può essere liscia e opaca o con una leggera caratterizzazione della struttura; - strutturata: mostra tutte le caratteristiche della pietra viva, rilievi, effetti sabbia, increspature; - lappata: lucidata attraverso un procedimento meccanico, senza asportare materiale; - levigata: lucidata a specchio, togliendo fino a mm 1 di materiale dalla superficie pressata; - smaltata: ricoperta da un sottile strato di materiale vetroso che ne determina colore e lucentezza.
PIASTRELLE RETTIFICATE E NON
Che differenza c’è tra piastrelle rettificate e non rettificate? La rettifica è un processo che riguarda il bordo della piastrella, i bordi vengono squadrati attraverso un procedimento meccanico, che rende le piastrelle tutte della stessa dimensione, posabili con fuga minima consigliata di mm 2. Di conseguenza le piastrelle non rettificate hanno i bordi naturali da pressa e richiedono una fuga maggiore.
LA RESISTENZA ALLE MACCHIE
La resistenza alle macchie, strettamente collegata alla resistenza all'attacco chimico, definisce il comportamento della superficie ceramica a contatto con sostanze macchianti, ed è valutata in funzione dell'efficacia e della facilità con cui le macchie di definite sostanze possono venire rimosse. La resistenza alle macchie permette dunque di valutare la pulibilità di una superficie ceramica.
Le prove si basano sulla valutazione in laboratorio degli effetti prodotti da sostanza chimiche (cloruro d'ammonio, ipoclorito di sodio, acido cloridrico, acido citrico, idrossido di potassio, etc.), o sostanze macchianti specificate, mantenute a contatto, in accordo con procedure definite, con la superficie da provare per tempi predeterminati. Le sostanze macchianti sono state scelte in modo da rappresentare i tipici meccanismi di azione delle macchie: azione tracciante (da sostanze come gli inchiostri), azione chimica/ossidante (ad esempio, tintura di iodio), azione filmante (ad esempio, olio).
Il risultato è nella forma di una classe di resistenza all'attacco chimico da parte di ciascuno degli agenti chimici provati (Classe A = buona resistenza; Classe C = scarsa resistenza), e di una classe di resistenza a ciascun agente macchiante (Classe 5 = resistenza massima; Classe 1 = scarsa resistenza).
Evitate piastrelle del fai da te e rivolgetevi a rivenditori che trattino i migliori marchi italiani considerando tutte le caratteristiche sopra elencate.
Rimpiangerete per sempre una scelta superficiale o errata.
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